Guidebook for Roma

Roberto
Guidebook for Roma

Shopping

dal 1923 calzature, borse, accessori da donna...
Pichini F.Lli
23 25 27 Viale Manzoni
dal 1923 calzature, borse, accessori da donna...

Food Scene

il pane come non avete mai visto, la colazione al mattino e/o l'aperitivo al pomeriggio... posto molto carino e curato
305 locals recommend
Pasticceria Panificio Panella Roma
54 Via Merulana
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il pane come non avete mai visto, la colazione al mattino e/o l'aperitivo al pomeriggio... posto molto carino e curato
La pasticceria Regoli è uno dei posti imperdibili da visitare, le loro paste,dolci, torte sono inimitabili, una vera eccellenza di Roma. da non perdere: tortina alle fragoline di Nemi, la bavarese, il profiteroles.
195 locals recommend
Pasticceria Regoli
60 Via dello Statuto
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La pasticceria Regoli è uno dei posti imperdibili da visitare, le loro paste,dolci, torte sono inimitabili, una vera eccellenza di Roma. da non perdere: tortina alle fragoline di Nemi, la bavarese, il profiteroles.
tipica trattoria, hostaria romana, in una traversa semi nascosta di Via Merulana; i sapori antichi, la qualità, le ricette tradizionali, la cortesia dei proprietari, il locale piccolo ed accogliente... tutto giusto per una pausa pranzo o una ottima cena a Roma...
50 locals recommend
I Siciliani Roma
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tipica trattoria, hostaria romana, in una traversa semi nascosta di Via Merulana; i sapori antichi, la qualità, le ricette tradizionali, la cortesia dei proprietari, il locale piccolo ed accogliente... tutto giusto per una pausa pranzo o una ottima cena a Roma...

Parks & Nature

percorso consigliato al mattino presto : da casa pichini viale manzoni girare a via merulana, salire per via ruggero bonghi percorrerla tutta . si entra in questo piccolo ma delizioso parco con un profumo di pini inebriante; un roseto e una bella vista frontale del Colosseo. all'interno del parco si puo visitare la Domus Aurea antica casa di Nerone.
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Parco di Colle Oppio
Viale del Monte Oppio
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percorso consigliato al mattino presto : da casa pichini viale manzoni girare a via merulana, salire per via ruggero bonghi percorrerla tutta . si entra in questo piccolo ma delizioso parco con un profumo di pini inebriante; un roseto e una bella vista frontale del Colosseo. all'interno del parco si puo visitare la Domus Aurea antica casa di Nerone.
La villa Celimontana (già villa Mattei) è un parco pubblico di Roma la cui creazione risale al Cinquecento. Fu soggetta a trasformazione in senso paesaggistico nel 1858 dall'architetto francese Pierre Charles L'Enfant (1754-1825) per iniziativa di Laura Maria Giuseppa di Bauffremont e ancora nel 1870, con interventi in stile neogotico, per l'ultimo proprietario Richard von Hoffmann.Si trova sulla sommità occidentale del colle Celio ed ha il suo ingresso monumentale sulla via della Navicella, poco distante dall'omonima fontana dalla quale prende il nome la via, a fianco alla Basilica di Santa Maria in Domnica, uno dei primi templi cristiani della Capitale.
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Villa Celimontana
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La villa Celimontana (già villa Mattei) è un parco pubblico di Roma la cui creazione risale al Cinquecento. Fu soggetta a trasformazione in senso paesaggistico nel 1858 dall'architetto francese Pierre Charles L'Enfant (1754-1825) per iniziativa di Laura Maria Giuseppa di Bauffremont e ancora nel 1870, con interventi in stile neogotico, per l'ultimo proprietario Richard von Hoffmann.Si trova sulla sommità occidentale del colle Celio ed ha il suo ingresso monumentale sulla via della Navicella, poco distante dall'omonima fontana dalla quale prende il nome la via, a fianco alla Basilica di Santa Maria in Domnica, uno dei primi templi cristiani della Capitale.

Everything Else

percorso consigliato al mattino presto : da casa pichini viale manzoni girare a via merulana, salire per via ruggero bonghi percorrerla tutta . si entra in questo piccolo ma delizioso parco con un profumo di pini inebriante; un roseto e una bella vista frontale del Colosseo. all'interno del parco si puo visitare la Domus Aurea antica casa di Nerone.
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Parco di Colle Oppio
Viale del Monte Oppio
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percorso consigliato al mattino presto : da casa pichini viale manzoni girare a via merulana, salire per via ruggero bonghi percorrerla tutta . si entra in questo piccolo ma delizioso parco con un profumo di pini inebriante; un roseto e una bella vista frontale del Colosseo. all'interno del parco si puo visitare la Domus Aurea antica casa di Nerone.

Sightseeing

La Patriarcale Basilica di S. Maria Maggiore è un autentico gioiello ricco di bellezze dal valore inestimabile. Da circa sedici secoli domina la città di Roma: tempio mariano per eccellenza e culla della civiltà artistica, rappresenta un punto di riferimento per i cives mundi che da ogni parte del globo giungono nella Città Eterna per gustare ciò che la Basilica offre attraverso la sua monumentale grandezza.
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Cappella Sistina di Santa Maria Maggiore
Piazza di Santa Maria Maggiore
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La Patriarcale Basilica di S. Maria Maggiore è un autentico gioiello ricco di bellezze dal valore inestimabile. Da circa sedici secoli domina la città di Roma: tempio mariano per eccellenza e culla della civiltà artistica, rappresenta un punto di riferimento per i cives mundi che da ogni parte del globo giungono nella Città Eterna per gustare ciò che la Basilica offre attraverso la sua monumentale grandezza.
La basilica di San Clemente a Roma, dedicata a papa Clemente I, sorge nella valle tra l'Esquilino e il Celio, sulla direttrice che unisce il Colosseo al Laterano, nel rione Monti. Ha la dignità di basilica minore.[1] Attualmente è retta dalla provincia irlandese dei domenicani. La basilica che oggi vediamo è stata edificata nel XII secolo ed è collegata al convento domenicano. Il complesso riveste una grande importanza perché si trova al di sopra di antichi edifici interrati per due livelli di profondità, il più antico dei quali risale al I secolo d.C.; i due livelli al di sotto dell'attuale basilica sono stati riscoperti e portati alla luce dal 1857 grazie a padre Joseph Mullooly O.P., allora priore del convento. I tre livelli sono, dall'alto: (1) la basilica attuale, medioevale; (2) la basilica antica, in un edificio già dimora di un patrizio romano; (3) un insieme di costruzioni romane di epoca post-neroniana. Ad un quarto livello sotto i precedenti appartengono tracce di costruzioni romane più antiche.
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Basilica of San Clemente
95 Via Labicana
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La basilica di San Clemente a Roma, dedicata a papa Clemente I, sorge nella valle tra l'Esquilino e il Celio, sulla direttrice che unisce il Colosseo al Laterano, nel rione Monti. Ha la dignità di basilica minore.[1] Attualmente è retta dalla provincia irlandese dei domenicani. La basilica che oggi vediamo è stata edificata nel XII secolo ed è collegata al convento domenicano. Il complesso riveste una grande importanza perché si trova al di sopra di antichi edifici interrati per due livelli di profondità, il più antico dei quali risale al I secolo d.C.; i due livelli al di sotto dell'attuale basilica sono stati riscoperti e portati alla luce dal 1857 grazie a padre Joseph Mullooly O.P., allora priore del convento. I tre livelli sono, dall'alto: (1) la basilica attuale, medioevale; (2) la basilica antica, in un edificio già dimora di un patrizio romano; (3) un insieme di costruzioni romane di epoca post-neroniana. Ad un quarto livello sotto i precedenti appartengono tracce di costruzioni romane più antiche.
Un itinerario nella Roma Cristiana non può non contemplare San Giovanni in Laterano. Definita “madre di tutte le chiese del mondo”, la Basilica di San Giovanni in Laterano rappresenta l’ideale trait d’union tra epoca pagana ed epoca cristiana. Nata, infatti, come edificio per riunioni pubbliche e per l’amministrazione della giustizia, con la diffusione del nuovo credo si trasforma in maestosa struttura ecclesiastica, adatta ad accogliere un gran numero di fedeli. La Basilica sorge sullo stesso luogo della basilica eretta da Costantino intorno al 314 su terreni già di proprietà della nobile famiglia dei Laterani, dalla quale prende nome tutta l’area. Ripetutamente danneggiata e restaurata, la basilica fu continuamente arricchita nel corso dei secoli. La sua facciata settecentesca, costruita da Alessandro Galilei, è un preludio al magnifico interno ideato dal Borromini, al quale papa Innocenzo X Pamphili, in vista del Giubileo del 1650, affidò il rifacimento dell’interno. L’impianto complessivo a cinque navate venne comunque conservato, così come il cinquecentesco, ricchissimo, soffitto a cassettoni della nave mediana. Se vi trovate qui, meritano senz’altro una visita il museo, che raccoglie preziosi arredi liturgici, e il chiostro, capolavoro dell’arte cosmatesca dove si conservano elementi architettonici, sculture e ornati dell’antica basilica.
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Arcibasilica di San Giovanni in Laterano
4 Piazza di S. Giovanni in Laterano
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Un itinerario nella Roma Cristiana non può non contemplare San Giovanni in Laterano. Definita “madre di tutte le chiese del mondo”, la Basilica di San Giovanni in Laterano rappresenta l’ideale trait d’union tra epoca pagana ed epoca cristiana. Nata, infatti, come edificio per riunioni pubbliche e per l’amministrazione della giustizia, con la diffusione del nuovo credo si trasforma in maestosa struttura ecclesiastica, adatta ad accogliere un gran numero di fedeli. La Basilica sorge sullo stesso luogo della basilica eretta da Costantino intorno al 314 su terreni già di proprietà della nobile famiglia dei Laterani, dalla quale prende nome tutta l’area. Ripetutamente danneggiata e restaurata, la basilica fu continuamente arricchita nel corso dei secoli. La sua facciata settecentesca, costruita da Alessandro Galilei, è un preludio al magnifico interno ideato dal Borromini, al quale papa Innocenzo X Pamphili, in vista del Giubileo del 1650, affidò il rifacimento dell’interno. L’impianto complessivo a cinque navate venne comunque conservato, così come il cinquecentesco, ricchissimo, soffitto a cassettoni della nave mediana. Se vi trovate qui, meritano senz’altro una visita il museo, che raccoglie preziosi arredi liturgici, e il chiostro, capolavoro dell’arte cosmatesca dove si conservano elementi architettonici, sculture e ornati dell’antica basilica.
Nel Santuario adiacente alla Basilica di San Giovanni in Laterano, sono custoditi i 28 gradini della scala che Gesù salì, per ben due volte, il giorno della sua morte nel palazzo di Ponzio Pilato a Gerusalemme: la Scala Santa.La Scala Santa, donata a Papa Silvestro I , fu da egli collocata dove sorgeva l’antica residenza papale, San Giovanni in Laterano; ma fu solo per volere di Sisto V sul finire del ’500 che venne affidata la costruzione di un vero e proprio “antro” che potesse custodire e valorizzare un tesoro tanto prezioso. Fu l’architetto Domenico Fontana, a cui erano stati affidati i lavori dal Papa stesso, che decise di porre i gradini sacri dove già s’ergeva il “Sancta Sanctorum”. Il luogo più sacro al mondo, a quel tempo cappella personale dei pontefici, sul lato est della piazza di San Giovanni. La storia, nata in epoca medievale, intorno al 1450, narra che il trasporto dei 28 gradini avvenne di notte. Si dice che ad accompagnarli vi fossero solo la luce delle torce ed il canto di preghiere e salmi. La posa della Scala Santa , inoltre, venne iniziata operando dall’alto verso il basso perché i gradini non venissero calpestati dagli operai, ma toccati solamente con le ginocchia, motivo per cui, ancora oggi, i pellegrini salgono quella scala, penitenti, con le ginocchia.
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Scala Santa
14 Piazza di S. Giovanni in Laterano
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Nel Santuario adiacente alla Basilica di San Giovanni in Laterano, sono custoditi i 28 gradini della scala che Gesù salì, per ben due volte, il giorno della sua morte nel palazzo di Ponzio Pilato a Gerusalemme: la Scala Santa.La Scala Santa, donata a Papa Silvestro I , fu da egli collocata dove sorgeva l’antica residenza papale, San Giovanni in Laterano; ma fu solo per volere di Sisto V sul finire del ’500 che venne affidata la costruzione di un vero e proprio “antro” che potesse custodire e valorizzare un tesoro tanto prezioso. Fu l’architetto Domenico Fontana, a cui erano stati affidati i lavori dal Papa stesso, che decise di porre i gradini sacri dove già s’ergeva il “Sancta Sanctorum”. Il luogo più sacro al mondo, a quel tempo cappella personale dei pontefici, sul lato est della piazza di San Giovanni. La storia, nata in epoca medievale, intorno al 1450, narra che il trasporto dei 28 gradini avvenne di notte. Si dice che ad accompagnarli vi fossero solo la luce delle torce ed il canto di preghiere e salmi. La posa della Scala Santa , inoltre, venne iniziata operando dall’alto verso il basso perché i gradini non venissero calpestati dagli operai, ma toccati solamente con le ginocchia, motivo per cui, ancora oggi, i pellegrini salgono quella scala, penitenti, con le ginocchia.
La basilica di Santo Stefano Rotondo al Celio è un luogo di culto cattolico del V secolo che sorge a Roma sul Celio, nel rione Monti.La costruzione fu probabilmente voluta da papa Leone I (440-461), sotto il quale era stata edificata anche un'altra chiesa dedicata a santo Stefano (Santo Stefano sulla via Latina), e dovette essere iniziata negli anni finali del suo pontificato: sono infatti state rinvenute in un tratto delle fondazioni dell'edificio due monete dell'imperatore Libio Severo (461-465)L'edificio aveva pianta circolare, costituita in origine da tre cerchi concentrici: uno spazio centrale (diametro 22 m) era delimitato da un cerchio di 22 colonne architravate, sulle quali poggia un tamburo (alto 22,16 m); tale parte centrale era circondata da due ambulacri più bassi ad anello: quello più interno (diametro 42 m) era delimitato da un secondo cerchio di colonne collegate da archi, oggi inserite in un muro continuo, mentre quello più esterno (diametro 66 m), scomparso, era chiuso da un basso muro.
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Santo Stefano Rotondo
7 Via Santo Stefano Rotondo
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La basilica di Santo Stefano Rotondo al Celio è un luogo di culto cattolico del V secolo che sorge a Roma sul Celio, nel rione Monti.La costruzione fu probabilmente voluta da papa Leone I (440-461), sotto il quale era stata edificata anche un'altra chiesa dedicata a santo Stefano (Santo Stefano sulla via Latina), e dovette essere iniziata negli anni finali del suo pontificato: sono infatti state rinvenute in un tratto delle fondazioni dell'edificio due monete dell'imperatore Libio Severo (461-465)L'edificio aveva pianta circolare, costituita in origine da tre cerchi concentrici: uno spazio centrale (diametro 22 m) era delimitato da un cerchio di 22 colonne architravate, sulle quali poggia un tamburo (alto 22,16 m); tale parte centrale era circondata da due ambulacri più bassi ad anello: quello più interno (diametro 42 m) era delimitato da un secondo cerchio di colonne collegate da archi, oggi inserite in un muro continuo, mentre quello più esterno (diametro 66 m), scomparso, era chiuso da un basso muro.
La Basilica di Santa Croce in Gerusalemme si trova a Roma, nel Rione Esquilino, a ridosso delle Mura Aureliane e dell'Anfiteatro Castrense, tra la Basilica di San Giovanni in Laterano e Porta Maggiore. Santa Croce fa parte del percorso di visita delle Sette Chiese che i pellegrini anticamente visitavano a piedi. All’epoca dell’imperatore Augusto la zona dell’Esquilino era periferica e a carattere residenziale; fu scelta dagli imperatori Severi, nel III sec. d.C. per costruire la residenza imperiale che comprendeva un palazzo, il Circo Variano e l'Anfiteatro Castrense, poi incluso nelle Mura Aureliane costruite tra il 271 e il 275 d.C. Per volontà dell'imperatore Costantino il palazzo venne ristrutturato e gli fu attribuito il nome di “Sessorium”; nel 324, quando Costantino trasferì la capitale dell’impero a Costantinopoli, la residenza restò proprietà di sua madre Elena e subì molte modifiche fra cui la più importante fu la trasformazione di una parte del complesso residenziale in una cappella atta a contenere le reliquie della Croce, rinvenute dalla sovrana sul Monte Calvario. Tale cappella divenne poi il nucleo dell’attuale basilica di S. Croce, per questo chiamata in origine “Basilica Eleniana” o “Sessoriana”. Nell'VIII secolo la basilica venne restaurata sotto i papi Gregorio II e Adriano I. Nel XII secolo, con Lucio II, la chiesa subisce il primo radicale intervento di adattamento secondo lo stile romanico, e viene creata una struttura a tre navate con l'aggiunta di un campanile a torre e di un portico.
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Basilica of the Holy Cross in Jerusalem
10 Piazza di S. Croce in Gerusalemme
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La Basilica di Santa Croce in Gerusalemme si trova a Roma, nel Rione Esquilino, a ridosso delle Mura Aureliane e dell'Anfiteatro Castrense, tra la Basilica di San Giovanni in Laterano e Porta Maggiore. Santa Croce fa parte del percorso di visita delle Sette Chiese che i pellegrini anticamente visitavano a piedi. All’epoca dell’imperatore Augusto la zona dell’Esquilino era periferica e a carattere residenziale; fu scelta dagli imperatori Severi, nel III sec. d.C. per costruire la residenza imperiale che comprendeva un palazzo, il Circo Variano e l'Anfiteatro Castrense, poi incluso nelle Mura Aureliane costruite tra il 271 e il 275 d.C. Per volontà dell'imperatore Costantino il palazzo venne ristrutturato e gli fu attribuito il nome di “Sessorium”; nel 324, quando Costantino trasferì la capitale dell’impero a Costantinopoli, la residenza restò proprietà di sua madre Elena e subì molte modifiche fra cui la più importante fu la trasformazione di una parte del complesso residenziale in una cappella atta a contenere le reliquie della Croce, rinvenute dalla sovrana sul Monte Calvario. Tale cappella divenne poi il nucleo dell’attuale basilica di S. Croce, per questo chiamata in origine “Basilica Eleniana” o “Sessoriana”. Nell'VIII secolo la basilica venne restaurata sotto i papi Gregorio II e Adriano I. Nel XII secolo, con Lucio II, la chiesa subisce il primo radicale intervento di adattamento secondo lo stile romanico, e viene creata una struttura a tre navate con l'aggiunta di un campanile a torre e di un portico.
Nascosto nello splendido quartiere di Monti a Roma, nella caratteristica chiesa di San Pietro in Vincoli, c’è uno dei più grandi capolavori dell’arte italiana, il Mosè di Michelangelo, esempio di grande maestria e incomparabile bellezza.
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San Pietro in Vincoli
4/a Piazza di San Pietro in Vincoli
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Nascosto nello splendido quartiere di Monti a Roma, nella caratteristica chiesa di San Pietro in Vincoli, c’è uno dei più grandi capolavori dell’arte italiana, il Mosè di Michelangelo, esempio di grande maestria e incomparabile bellezza.
Il Colosseo, originariamente conosciuto come Amphitheatrum Flavium (italiano: Anfiteatro Flavio) o semplicemente come Amphitheatrum, è il più grande anfiteatro del mondo[1], situato nel centro della città di Roma. In grado di contenere un numero di spettatori stimato tra 50.000 e 75.000 unità, è il più importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento della Roma antica che sia giunto fino a noi[2], conosciuto in tutto il mondo come simbolo della città di Roma e uno dei simboli d'Italia.
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Colosseum
1 Piazza del Colosseo
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Il Colosseo, originariamente conosciuto come Amphitheatrum Flavium (italiano: Anfiteatro Flavio) o semplicemente come Amphitheatrum, è il più grande anfiteatro del mondo[1], situato nel centro della città di Roma. In grado di contenere un numero di spettatori stimato tra 50.000 e 75.000 unità, è il più importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento della Roma antica che sia giunto fino a noi[2], conosciuto in tutto il mondo come simbolo della città di Roma e uno dei simboli d'Italia.
La Domus Aurea ("Casa d'oro" in latino, proprio perché in essa si utilizzò molto di questo prezioso metallo[2]) era la villa urbana costruita dall'imperatore romano Nerone dopo il grande incendio che devastò Roma nel 64 d.C.[3] La distruzione di buona parte del centro urbano permise al princeps di espropriare un'area complessiva di circa 80 ettari e costruirvi un palazzo che si estendeva dal Palatino all'Esquilino.[4] La villa, probabilmente mai portata a termine,[2] fu distrutta dopo la morte di Nerone a seguito della restituzione del terreno su cui sorgeva al popolo romano. La parte superstite della Domus Aurea, occultata dalle successive terme di Traiano,[5] come tutto il centro storico di Roma, le zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia e la basilica di San Paolo fuori le mura, è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO nel 1980.
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Domus Aurea
Viale Serapide
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La Domus Aurea ("Casa d'oro" in latino, proprio perché in essa si utilizzò molto di questo prezioso metallo[2]) era la villa urbana costruita dall'imperatore romano Nerone dopo il grande incendio che devastò Roma nel 64 d.C.[3] La distruzione di buona parte del centro urbano permise al princeps di espropriare un'area complessiva di circa 80 ettari e costruirvi un palazzo che si estendeva dal Palatino all'Esquilino.[4] La villa, probabilmente mai portata a termine,[2] fu distrutta dopo la morte di Nerone a seguito della restituzione del terreno su cui sorgeva al popolo romano. La parte superstite della Domus Aurea, occultata dalle successive terme di Traiano,[5] come tutto il centro storico di Roma, le zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia e la basilica di San Paolo fuori le mura, è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO nel 1980.